I mazzi standard

Nazione: Cina

La Cina è il paese d'origine delle carte da gioco che vi sono nate probabilmente durante la dinastia T'ang (608-908 circa), come scritto nel capitolo dedicato alla Storia.

Per quanto riguarda i mazzi tradizionali cinesi fino agli inizi del XX secolo la maggior parte era importata: i maggiori produttori per il sud-est asiatico erano Camoin di Marsiglia e le fabbriche belghe di Turnhout. Il belga Van Genechten fu il primo fabbricante di carte europeo a produrre carte per l'estremo oriente nel 1868 1.

Tra le due guerre mondiali il mercato cinese fu abbandonato dagli europei e per anni la stampa delle carte era rimasta nelle mani dei fabbricanti locali, che erano però in grado di soddisfare le esigenze solo di un'area geografica molto limitata. Soltanto verso la fine del XX secolo sono sorte fabbriche abbastanza grandi da poter commercializzare in tutta la Cina e anche all'estero i loro prodotti.

La vastità del territorio ha portato a una proliferazione dei mazzi che vengono utilizzati per giocare, ognuno con la sua specificità nel formato, nei disegni e nel numero delle carte, ma riconducibili a tipi ben determinati, con caratteristiche tali da poterli definire standard.

Durante la rivoluzione culturale (1966-1976) le carte da gioco furono proibite, ma nelle campagne i cinesi continuavano a giocare, neanche troppo di nascosto a quanto ci hanno detto amici che hanno visitato quella nazione.
Dopo la morte nel 1976 di Mao Zedong (Mao Tse Tung secondo la vecchia forma di trascrizione usata fino agli anni '70) la produzione e la vendita in Cina delle carte tradizionali sono riprese anche ufficialmente.

Immagine senza descrizione Su alcuni mazzi si trova la scritta riprodotta a lato. Apprendiamo dal sito di Andrea Pollett che significa "Non per giochi d'azzardo, solo per divertimento"; scritta rivolta ai giocatori cinesi, noti per la loro passione per l'azzardo. Come la scritta "Il fumo uccide" sui pacchetti di sigarette serve ipocritamente al venditore per affermare di aver fatto il possibile per combattere il vizio, del gioco o del fumo e contemporaneamente guadagnarci vendendo il prodotto.

Oltre ai mazzi tradizionali è diffuso il mazzo mazzo Inglese o Internazionale, usato soprattutto nelle grandi città e esportato ovunque grazie ai bassi prezzi. I cinesi però, soprattutto gli abitanti delle campagne e le classi meno abbienti, utilizzano ancora i mazzi tradizionali, anche quando emigrano.
La prima ditta cinese a fabbricare industrialmente carte da gioco fu la Shanghai Cuihua Cards Factory, che cominciò ad operare nel 1921 circa 2.

In cinese le carte da gioco si chiamano Chi Pai (biglietti di carta) e familiarmente vengono chiamate Bai. Il termine Pai 牌 viene usato in cinese per le carte da gioco, le tessere come quelle del domino, le etichette, le targhette, etc. così di solito questo ideogramma viene abbinato ad altri che ne specificano il materiale (ad esempio Ku Pai, tessere d'osso, o Ya Pai, tavolette d'avorio, identifica le tavolette del domino indicando il materiale di cui sono fatte).

Le carte tradizionali cinesi appaiono strane agli occhi di noi occidentali.
Innanzitutto sono lunghe e molto strette. Quanto stampato su di esse è completamente diverso da ciò cui siamo abituati e spesso nel mazzo gli stessi disegni sono ripetuti più volte, a volte variando il colore o aggiungendo una sovrastampa.
I retri tradizionalmente sono in tinta unita; solo da poco sono in commercio retri decorati e il disegno in questo caso appare di gusto occidentale.
I mazzi, che possono anche superare le 150 carte, sono tenuti insieme da una semplice cordicella o da una striscia di carta, avvolta più volte intorno al mazzo e poi passata all'interno delle carte per bloccarla. Solo in questi ultimi anni alcuni mazzi sono incellofanati o hanno un astuccio in cartone.

Alcune carte hanno indici numerici, non sempre facilmente riconoscibili per due ragioni. Innanzitutto i cinesi usano due serie diverse di numeri: quelli normali, utilizzati comunemente, e quelli ufficiali, una forma più elaborata usata su banconote, assegni e documenti.
Spesso poi l'ideogramma numerico sulle carte da gioco è semplificato nella grafica. Un cinese non avrà problemi, ma non sempre per noi è chiaro a quale numero corrisponde il segno grafico stampato.
Abbiamo riprodotto gli indici di alcuni mazzi cinesi × .
Il valore delle carte parte dall'1, a sinistra, fino al 9, a destra, per le prime tre righe e fino al 10 per le successive quattro.

In alcuni mazzi sono inserite carte augurali extra con raffigurate persone. Possono essere geni benefici, auguri di felicità, fortuna, successo, lunga vita, discendenza numerosa, prosperità e salute, ma esistono pure carte con raffigurati i ranghi della antica nobiltà cinese.

Queste carte potrebbero avere, secondo alcuni autori, la stessa funzione del joker o jolly nelle carte occidentali. Secondo altre fonti invece i cinesi, molto superstiziosi, le vogliono nel mazzo come portafortuna, ma non servono per il gioco. Secondo Culin 3 i nomi delle cinque figure sono Fuk, Luk, Shau, Hi e Ts'oi (felicità, promozione sociale, lunga vita, numerosa discendenza e salute).

Le prime ricerche conosciute sulle carte da gioco in Cina [^Pollett1] sono dell'antropologo Stewart Culin e del sinologo W. H. Wilkinson 4 alla fine del XIX secolo. Dalle riproduzioni inserite nei loro lavori si nota che in questo paese le carte da gioco non hanno subito grandi evoluzioni, rimanendo sostanzialmente immutate nei secoli.

Conoscendo poco delle carte cinesi e non essendo in grado di interpretare gli ideogrammi di questa lingua abbiamo preso alcune notizie, sempre citando la fonte nelle note, dai libri riportati nella bibliografia, da articoli sull'IPCS Journal e dal sito di Andrea Pollett suggeritoci dal reverendo Jeffery Hopewell, uno dei maggiori esperti di carte di questa nazione.
Per effetto della traslitterazione di ideogrammi cinesi in alfabeto occidentale e dell'utilizzo in Cina di diversi dialetti, i nomi di alcuni mazzi li abbiamo trovati in più forme e quando possibile li abbiamo riprodotti.

Le carte da gioco cinesi sono usate, con leggere variazioni, anche in altre nazioni del sud-est asiatico, come Hong Kong, Taiwan, Singapore, Malesia, Indonesia, Nord Borneo, Thailandia e Vietnam.

Per i numerosi giochi con le carte tradizionali che si fanno in Cina è d'obbligo il rimando al sito web di John McLeod www.pagat.com.



  1. The Turnhout playing card industry, pag. 94 ↩︎

  2. Sito Internet DXPO, Collecting playing cards in China ↩︎

  3. Stewart Culin, Chess and playing-cards, Edizioni Smithsonian institute, 1898 ↩︎

  4. W. H. Wilkinson, Chinese Origin of Playing Cards, The American Anthropologist, vol. 8-1, pag. 61–78, 1895 ↩︎


Tipologie


TipoCarte
Chi Chi Pai
(Carte monete a 3 semi)
60, 120
Dōngguǎn pái
(Carte di Dong Guan)
124, 156
Hakka Ti Pai
(Carte monete a 4 semi)
38, 40
Ju mǎ pào
(Carro cavallo cannone)
32, 70
Mah Jongg144, 148, 153
Shíwǔ hú pái
(Carte dei quindici laghi)
32, 42, 46, 84, 92, 105, 115, 126
Sì sè pái
(Carte a quattro colori)
28, 56, 68, 112, 116, 117, 132
Wawa Pai
(Carte con pupazzi, bambole)
72
Zi Pai
(Carte a ideogrammi)
80 - 84