I mazzi standard
Primiera bolognese
Semi: italiani
Carte: 40
Figure: speculari
Lista dei mazzi di carte nel museo 7bello
Descrizione
La Primiera Bolognese 1 è un mazzo da 40 carte a figure in origine intere, divenute speculari dal 1770 circa. È un mazzo antico sicuramente esistente prima del 1588, quando ad Achille Pinamonti fu concesso dalle autorità papali il diritto di raccogliere tributi sulle carte da gioco. Nel documento che gli conferisce tale incarico si parla infatti di una tassa da 10 soldi per i mazzi di tarocchi e della metà per le carte da Primiera 2.
Nell'asso la spada è insolitamente ricurva, con due teste da rapace o drago sulle punte, disegno già noto in mazzi del XVII secolo 3.
Nei numerali le spade hanno doppia punta, escluso nel due, e nelle carte con valore dispari la spada centrale assomiglia ad un bastone, con impugnatura ad entrambe le estremità.
Anche le figure hanno peculiarità che differenziano questo mazzo dagli altri. Il fante di denari e il re di coppe hanno disegnato quattro semi, mentre il re di denari ne ha addirittura sei.
Le figure ed i numerali sono identici a quelli del Tarocco Bolognese, salvo il re di coppe che ha quattro semi, mentre nel tarocco ne ha sei. Alcune figure hanno baffi e/o barba in uno soltanto dei due mazzi e nella Primiera la corona del re di coppe ha perso la calotta centrale, mentre il fante di bastoni ha una corona che gli manca nelle carte da Tarocco
Il re di coppe, il cui volto è molto più simile alla donna del tarocco Bolognese piuttosto che al relativo re, presenta uno strano disegno del seme che copre il braccio destro.
Il disegno di questo mazzo non sembra derivare da quello di altri mazzi a semi latini. Evidentemente la Primiera Bolognese e il corrispondente tarocco si sono evoluti per loro conto, restando probabilmente fedeli a un antico disegno. Il mazzo a figura intera aveva i fanti di coppe e denari di sesso femminile, un cane e una lepre sull'asso di denari, figure note già in mazzi del 1470, e due cicogne sull'asso di coppe, anche queste note in mazzi del XV secolo. Anche nel mazzo a figure intere l'asso di spade presentava la spada con la strana curvatura e la testa di rapace o di drago in punta. Oggi queste carte sono sempre meno conosciute: a quanto ne so alla fine anni '80 erano usate, solo dagli anziani, a Cento e in pochi paesi limitrofi.
Un bel mazzo stampato a Brescia è nella collezione di Andrea Piovesan
; in questo mazzo anche l'asso di denari ha un disegno speculare, con l'aggiunta del nome del fabbricante.-
IPCS ex I-2 ↩︎
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I primi stampatori, sito web Accademia del Tarocchino Bolognese www.tarocchinobolognese.it ↩︎
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Sylvia Mann, All cards on the table, pag. 22 ↩︎