I mazzi standard

Minchiate

Semi: italiani
Carte: 97
Figure: intere
Onori: interi
Non più prodotto


Lista dei mazzi di carte nel museo 7bello


Non sono presenti in archivio mazzi.

Descrizione


Il mazzo delle Minchiate ha 97 carte a figure e onori interi, ma esistono, stampati a Genova da Solesio, anche rari mazzi da 98 carte 1.

È con semi di tipo italiano, anche se con caratteristiche che li possono far confondere con il sistema a semi portoghesi, quali le spade diritte che si intersecano, ma sono sicuramente di tipo italiano i bastoni simili a scettri. Alcuni studiosi di carte attribuiscono questi mazzi ad un sistema di semi italo-portoghesi, ma questa denominazione è soggetta a numerose obiezioni e le Minchiate vengono solitamente considerate a semi italiani.

È un'evoluzione di quello dei tarocchi e lo si riteneva nato a Firenze verso il 1530 2. Franco Pratesi 3 però ha trovato il termine minchiate tra i giochi citati in una legge fiorentina del 1477 e questa scoperta ha messo in discussione la data di nascita di questo mazzo.

Immagine senza descrizione Immagine senza descrizione Immagine senza descrizione Immagine senza descrizione Immagine senza descrizione Il declino di questo mazzo risale alla fine del XIX secolo; scomparve definitivamente prima della seconda guerra mondiale, attorno agli anni '30.

Queste carte si diffusero anche in altre città ma, a causa probabilmente del significato osceno attribuito in alcune zone al termine Minchiate, erano note con nomi diversi: a Genova erano chiamate Ganellini, in Sicilia Gallerini, e a Roma Germini.
Si ha notizia nel XIX secolo anche di mazzi stampati a Bologna e Viterbo.

Carte caratteristiche, derivate probabimente dagli antichi mazzi portoghesi, sono le spade diritte e incrociate, i fanti femminili di denari e di coppe, dette fantiglie o fantine, e il due di bastoni, con una figura umana disegnata sopra l'incrocio dei semi.
I cavalieri hanno la parte superiore del corpo umana mentre quella inferiore è animalesca.
I numerali a Firenze erano detti cartiglie; quelli di denari hanno dipinto all'interno dei semi volti umani.

Gli onori sono 41 in totale: 21 sono quelli del mazzo da tarocchi (manca il Papa), inoltre ci sono 4 Virtù (le 3 teologali e 1 cardinale), i 4 Elementi e i 12 Segni dello zodiaco, questi ultimi disposti in un ordine apparentemente casuale.

Rispetto agli onori dei tarocchi il mazzo delle Minchiate, pur avendo 5 carte chiamate Papa, non ha un carta con questa figura; gli onori dal 2 al 4 raffigurano una figura con scettro e globo imperiale.
L'onore 2 reca di solito una figura femminile ed è detto Regina; quando la figura è maschile viene detto Granduca.

Il mazzo sembra fosse conosciuto anche in provincia di Bergamo, visto che è citato nel Vocabolario bergamasco di Stefano Zappettini edito nel 1859. Alla voce unùr (onore) la descrizione dice "così chiamasi nel giuoco delle minchiate il matto, il primo e l'ultimo dei tarocchi, e i quattro re".

Esistono due tipologie nel disegno, quello delle minchiate arcaiche e delle minchiate tarde. La differenza tra i due mazzi, non sempre ben rilevabile, è data dalle vesti dei re di spade e bastoni, con tuniche corte nel mazzo arcaico e lunghe in quello più recente.

Le Minchiate arcaiche 4 nacquero a Firenze Minchiate XVII secolo, ristampa Solleone 1970, Figure × Minchiate XVII secolo, ristampa Solleone 1970, Onori × e furono stampate fino a poco dopo il 1900; in Sicilia erano sparite durante il XVIII secolo e a Roma verso il 1870, in concomitanza con la fine dello stato pontificio Tarocchi fiorentini Minchiate, fabbricante Al leone, 1790 circa, ristampa Del Prado, 2004, Figure × Tarocchi fiorentini Minchiate, fabbricante Al leone, 1790 circa, ristampa Del Prado, 2004, Onori × .

Le Minchiate tarde 5 furono stampate dal 1830 a Firenze e usate per circa un secolo.
L'ultimo produttore conosciuto è stato Faustino Solesio di Genova, su disegni del modenese Pipein Gamba, nel 1930 circa. Erano mazzi probabilmente destinati ai collezionisti e ai curiosi, visto che purtroppo a quel tempo i giocatori erano ormai erano spariti.

Questo mazzo Ristampa Il Meneghello di Osvaldo Menegazzi, 1992, Tiratura limitata 2000 esemplari, Figure × Ristampa Il Meneghello di Osvaldo Menegazzi, 1992, Tiratura limitata 2000 esemplari, Onori × è di Baragioli, con bollo del periodo 1863-1874. Purtroppo l'unico mazzo originale a nostra disposizione Minchiate stemma Lorena, fabbricante sconosciuto, 179x, Figure × Minchiate stemma Lorena, fabbricante sconosciuto, 179x, Onori × è largamente incompleto.

Nel 1980 e l'anno successivo Vito Arienti per le sue Edizioni del Solleone stampò due mazzi da minchiate, appositamente disegnate da Costante Costantini; sono i due mazzi riprodotti ai lati.

Gli onori dal XXXIII al XXXV sono detti i Rossi, a causa del colore del loro sfondo, e quelli successivi sono detti le Arie e spesso non hanno numerazione (abbiamo trovato solo questo mazzo Antiche Minchiate Etruria, Etruria 1725, Ristampa Lo scarabeo, 1995, Figure × Antiche Minchiate Etruria, Etruria 1725, Ristampa Lo scarabeo, 1995, Onori × in cui sono numerati).

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Lorena

Lorena

Medici

Medici

Alcune espressioni popolari toscane sono legate al gioco delle Minchiate, ad esempio il marito tradito è il ventotto di gèrmini, ha cioè le corna come il Capricorno e non essere tenuto in considerazione si dice contare meno del sei nelle minchiate.

Spesso la città in cui è stato stampato il mazzo è dipinta in basso alle Trombe, nome che i giocatori danno al Giudizio o Angelo.

Per avere una datazione indicativa dei mazzi toscani, oltre agli eventuali bolli e firme degli esattori (dal 1630 al 1780) 6 7, spesso sulle Trombe appare lo stemma della famiglia regnante.

Bisogna ricordare che la famiglia dei Medici governò fino al 1737 quando si estinse e la casa di Lorena le successe fino al 1859, con l'intermezzo del regno napoleonico d'Etruria dal 1801 al 1807.
Dal 1859 la Toscana entrò a far parte di quello che sarebbe diventato di lì a due anni il regno d'Italia.

Nei mazzi più recenti il vessillo con lo stemma scompare dal disegno.
Nell'illustrazione a destra la carta di un vecchio tarocco bolognese, con le due torri cittadine in evidenza, mentre nelle successive si vedono due onori con paesaggi fiorentini, come si evince dalla cupola di Brunelleschi e dall'adiacente campanile di Giotto.

Questo è l'elenco degli onori, con in corsivo i nomi con cui erano conosciuti dai giocatori; a destra i riferimenti agli onori del tarocco Piemontese.

Minchiate Nome dei giocatori Tarocco piemontese
I Papa uno l'Uno, Papino o Ganellino 1 Bagatto
II Papa due Regina o Granduca 2 Papessa
III Papa tre Imperatore Occidentale 3 Imperatrice
IV Papa quattro Imperatore Orientale 4 Imperatore
5 Papa
V Papa cinque Amore 6 Amanti
VI Temperanza 14 Temperanza
VII Forza 11 Forza
VIII Giustizia 8 Giustizia
IX Ruota 10 Ruota della fortuna
X Carro Trionfale Carretta 7 Carro
XI Tempo Gobbo 9 Eremita
XII Impiccato o Traditore 12 Appeso
XIII Morte 13 Morte
XIV Diavolo o Demonio 15 Diavolo
XV Casa del Diavolo (1) 16 Torre
XVI Virtù, Speranza (virtù teologale)
XVII Virtù, Prudenza (virtù cardinale)
XVIII Virtù, Fede (virtù teologale)
XIX Virtù, Carità (virtù teologale)
XX Elementi, Fiamma (fuoco)
XXI Elementi, Barca (acqua)
XXII Elementi, Giardino (terra)
XXIII Elementi, Aria (aria)
XXIV Segni dello Zodiaco, Libra Bilance
XXV Segni dello Zodiaco, Vergine
XXVI Segni dello Zodiaco, Scorpione
XXVII Segni dello Zodiaco, Ariete
XXVIII Segni dello Zodiaco, Capricorno
XXIX Segni dello Zodiaco, Sagittario Chirone (2)
XXX Segni dello Zodiaco, Cancro
XXXI Segni dello Zodiaco, Pesce Tincone
XXXII Segni dello Zodiaco, Acquario
XXXIII Segni dello Zodiaco, Leo
XXXIV Segni dello Zodiaco, Tauro Bue
XXXV Segni dello Zodiaco, Gemini
XXXVI Stella 17 le Stelle
XXXVII Luna 18 la Luna
XXXVIII Sole 19 il Sole
XXXIX Mondo 21 il Mondo
XL l'Angelo Trombe 20 il Giudizio
Matto o Folle il Misero Matto

(1) Nel tarocco di Marsiglia è Maison Dieu (la casa di Dio)
(2) Chiróne era il mitico centauro maestro di Achille



  1. Michael Dummett, Il mondo e l'angelo, pag. 261 - IPCS 27-7 pag. 228 ↩︎

  2. Michael Dummett, Il mondo e l'angelo, pag. 254 ↩︎

  3. Franco Pratesi, La prima legislazione fiorentina sui giochi di carte, Convention IPCS Trieste 1989 ↩︎

  4. IPCS 028 (ex IPT-1) ↩︎

  5. IPCS sheet 029 (ex IPT-1.1) ↩︎

  6. Stuart R. Kaplan, The Encyclopedia of tarot, vol. II, cap. XII, pag. 247 ↩︎

  7. IPCS Journal, 21-4, pag. 134 ↩︎