I mazzi standard

Carte piacentine

Semi: spagnoli
Carte: 40
Figure: intere, speculari


Lista dei mazzi di carte nel museo 7bello


Descrizione


Le Piacentine 1 sono un mazzo da 40 carte a figure intere fino alla metà del XX secolo (questo mazzo Piacenza una testa n. 66, Vindobona, Bollo calendario Empoli, 1945 + Ufficio del Registro di Pistoia, 1956 × fu ribollato nel dicembre 1955 e di Masenghini è noto un mazzo con bollo 1949 2) e speculari dall'inizio dello stesso secolo Piacentine, retro rivoltinato, Cav. G.mo Murari, 1914-1917 × .

È l'unico mazzo standard a semi spagnoli con figure speculari che ha soppiantato definitivamente quello a figure intere.
In Spagna anche le Castigliane dal 1968 vengono stampate a figure capovolgibili, ma non sembrano riscuotere molto successo presso i giocatori.
Il disegno Sylvia Mann, All cards on the table n. 49, Al Soldato, 2a metà XVIII secolo × , derivato dal mazzo Franco-Spagnolo Arcaico, nacque quando Ferdinando VI di Spagna era anche duca di Piacenza (1746-1759).

Poi, nella prima metà del XIX secolo, le figure variarono Sylvia Mann, All cards on the table n. 50, Germano Natali, 183x × fino ad arrivare al disegno attuale, a figura intera Piacentine, S. A. Beghi, pubblicità brodo Liebig, ott. 1930 × Piacentine, Carte da gioco - colore inalterabile, Prima qualità, Johann Peter Bürgers, 190x × o speculare Piacentine, Giuseppe Cassini, 1941 × . Esiste anche una variante del disegno, sia a figura intera che speculare Piacentine Plastificate telate N. 109, Pubblicità Pirelli Rolle, Dal Negro, 1961 × e Piacenza, Una testa - n. 66 (con etichetta DUE TESTE), Vindobona, 1945, ribollato 1947 × , in cui il re di bastoni non è di profilo.

Lo stemma bianco e rosso posto sul quattro di denari × era quello di Piacenza (carta in alto a sinistra), anche se alcuni produttori mettono lo stemma della loro città (nell'illustrazione si riconoscono Milano, Mantova, Brescia e Trieste; il secondo sembra quello Savoia anche se la corona non corrisponde), il marchio del fabbricante o nessuno stemma.

Nel Lombardo Veneto il bollo era apposto sul quattro di denari, come si vede in questa riproduzione di un mazzo Piacentine, Lattanzio Lamperti, 184x, ristampa Modiano, 1998 × che reca il bollo in uso tra il 1857 e il 1859. I disegni dei cavalli e altri particolari si discostano dallo standard. Il mazzo è stato realizzato poco prima del passaggio della Lombardia ai Savoia da un fabbricante evidentemente filo sabaudo. Infatti il bollo austriaco è posto tra bandiere tricolori e il ritratto di Vittorio Emanuele II è sull'asso di denari. Sempre in questo seme si notano il biscione visconteo e la corona ferrea sul due e un volto con la fronte cinta da una corona d'alloro sul cinque. Il re di bastoni ha sotto la mano sinistra lo stemma di Milano. Carte caratteristiche delle Piacentine sono i denari, spesso con una faccia sorridente disegnata nel centro, e l'asso di questo seme, con la grande aquila dalla testa coronata presa dallo stemma di Spagna, che si trova però anche in alcuni vecchi mazzi di Romagnole e nelle Viterbesi. Sull'asso di spade c'è un putto alato che regge il seme. Irrispettosamente l'aquila sull'asso di denari è detta "pita" (gallina) dai giocatori. Un mazzo Italiane tipo Bologna n. 85, B. P. Grimaud × stampato in Francia ha l'asso di spade senza questa figura e mancano anche le decorazioni sul 5 di spade.

I mazzi di carte Romagnole e Viterbesi si sono evoluti dalle Piacentine e, nei mazzi meno recenti, è possibile avere problemi nel distinguere i disegni. Soprattutto agli inizi, le loro caratteristiche non sempre furono ben definite. È sufficiente, di norma, controllare i re di coppe e denari come nelle figure degli esempi seguenti, rispettivamente Piacentine con ascia e scettro, Romagnole con ascia e ascia e Viterbesi con scettro e scettro.



  1. IPCS ex S-1.112 ↩︎

  2. Tarot as tarocchi, Carte da gioco Masenghini N-Z.htm ↩︎