I mazzi standard

Nürnberg Bild
(Mazzo di Norimberga)

Semi: tedeschi
Carte: 32, 36, 48
Figure: intere
Non più prodotto


Lista dei mazzi di carte nel museo 7bello


Descrizione


Il mazzo di Norimberga è uno standard a emi tedechi scomparso da poco. Ne esistono due varianti, detti "a carte larghe" e "a carte strette". In precedenza erano denominati di Ansbach arcaico (quello a carte larghe) e tardo (quello a carte strette) perché quando il mazzo scomparve era usato solo in questa città. Questa denominazione è usata in diversi testi.

Carte caratteristiche per entrambi i tipi sono l'Ober di cuori con corona e il re di ghiande con due semi, mentre le altre figure ne hanno uno solo.
Il cartiglio che sovrasta il leone sul Daus di campanelli portava di solito il nome del fabbricante o la scritta beneaugurale "Viel Glück" (molta fortuna).

Mazzi di questo tipo sono visibili in Internet nel sito web Peter Endebrock's Playing-card Pages www.endebrock.de/pers-home.html e nel sito web Alta Carta www.altacarta.com.

Mazzo di Norimberga a carte larghe

Il mazzo Nürnberg Breite Karte (di Norimberga a carte larghe) 1 è un mazzo da 32, 36 e 48 carte a figure intere 2.
Fu prodotto dalla prima metà del XVI secolo fino al 1830 circa, o anche più tardi secondo Sylvia Mann 3, quando fu rimpiazzato dal mazzo a carte strette. Su un libro è pubblicato un esemplare Sigmar Radau und Georg Himmelheber, Spielkarten n. 48, Johann Heinrich Schenk (?), 177x × con lo spazio per il bollo sul re di cuori.

Mazzo di Norimberga a carte strette

Suo discendente diretto, con alcune vignette variate sulle carte numerali e il formato più stretto, fu il mazzo Nürnberg Schmale Karte (di Norimberga a carte strette) 4 da 32 e 36 carte a figure intere 5, stampato fino al 1970 circa 6, poi definitivamente sostituito dal mazzo Bavarese.



  1. IPCS 87 (ex sheet 1 e G-5) ↩︎

  2. IPCS Journal, 30-1, pag. 6 ↩︎

  3. Sylvia Mann, All cards on the table, pag. 68 ↩︎

  4. IPCS 88 (ex sheet 1 e G-5) ↩︎

  5. IPCS Journal, 30-1, pag. 6 ↩︎

  6. Sylvia Mann, All cards on the table n. 89, Conrad Jegel, 188x ↩︎