I mazzi standard

Moghul Ganjifa

Carte: 96


Lista dei mazzi di carte nel museo 7bello


Descrizione


Il Moghul o Mughal Ganjifa (carte da gioco mongole) sono un mazzo da 96 carte divise in 8 semi e sono le carte da gioco più antiche e più diffuse.
È probabile che questo mazzo sia di origine persiana, portato in India dai conquistatori mongoli da cui queste carte hanno preso il nome. La prima descrizione pervenutaci risale al 1560.
Come già accennato nei cenni iniziali dedicati alla storia delle carte da gioco in questa nazione, lo stemma dei Selgiuchidi è riprodotto nel Mir del seme di soli o monete d'oro (è la tigre o le tigri con il sole alle spalle, presente solo nei mazzi di buona qualità), verosimilmente a testimoniare l'antico legame delle carte con quella dinastia di origine turca.

Queste carte vengono prodotte e usate in diverse regioni (Gujarat, Orissa, Maharashtra e Deccan) e i nomi dei semi variano a seconda del dialetto della zona.
Nei mazzi di questo tipo dipinti in Orissa il nome degli schiavi (ghulam) è stato confuso con quello delle rose (ghulab) e nel seme la figura degli schiavi è diventata un fiore rosso.

Immagine senza descrizione Immagine senza descrizione Le due figure sono i Mir, Raja o Shah, spesso seduti sul trono, e i Wazir, Vazir o Pradhan, in diverse regioni dipinti a cavallo.
In questo mazzo, di tipo durbar probabilmente dipinto nell'Andhra Pradesh, vediamo i semi di schiavi × , di soli, corone, documenti e spade × e di merci, arpe e lune con il retro delle carte × . Il coperchio e i quattro lati della scatola × sono tutti decorati.

Il mazzo di tipo bazar × tipico dell'Orissa presenta disegni più rozzi, con meno particolari. Anche per questo motivo i semi sono meno riconoscibili.

Alcune figure hanno disegni tradizionali: il Mir di soli raffigura un sole sorgente dietro una o più tigri, sempre raffigurate con un'unica testa, ripreso come già detto dallo stemma dei Selgiuchidi.

Il Wazir di schiavi è su un carro trainato da un bue e il Mir dello stesso seme su un elefante (a sinistra).
Il Wazir di solito ha vicino una tigre, in alcuni mazzi la cavalca, e quello di arpe è su un cammello (a destra).

Birds

Una variante recente del Moghul Ganjifa è chiamata Birds, sempre con dieci numerali e due figure, quella alta su un cavallo e la bassa su un carro.

Le figure sono tutte rappresentazioni di divinità induiste. In alcuni semi hanno quattro braccia e tre teste (Brahma, il creatore), cavalcano un pavone (Karttikeya o Skanda, il dio della guerra) o hanno un tridente in mano (Shiva).

Questo mazzo ha otto o dieci semi da dodici carte ognuno. I semi sono vari tipi di uccelli, da cui il nome del mazzo.

Altri tipi hanno come semi animali e 8, 10 o anche 12 semi, per un totale che può raggiungere le 144 carte 1.

Moghul di Sawantwadi

Il Moghul di Sawantwadi 2 è un mazzo da 96 carte divise in 8 semi è prodotto in questa città dello stato di Maharashtra.

Sawantwadi è ancora oggi famosa per i suoi artigiani, i chitrakar, che dipingono carte da gioco e pitture a carattere religioso e le lucidano coprendole con lacca.

Le due figure sono dette Mir, la superiore, e Wazir, quella di rango inferiore.

Pur avendo molte caratteristiche comuni al Moghul Ganjifah, se ne differenzia per alcune peculiarità, che ne fanno uno standard a parte.
I Mir sono seduti in trono, salvo quello di schiavi che è su un elefante e quello di soli o monete d'oro raffigura appunto un sole che splende dietro a una o due tigri, ricordo dei Selgiuchidi. I Wazir sono a cavallo, salvo quello di schiavi che è su un bue e quello di arpe su un cammello. Le figure di questo ultimo seme sono femminili.

Nei mazzi moderni spesso il Mir di lune è su un carro e il Wazir di soli cavalca una tigre.



  1. George Beal, Playing cards and their story, pag. 90 ↩︎

  2. IPCS sheet 67 ↩︎