I mazzi standard
Nazione: Giappone
Il Giappone, geograficamente così vicino alla Cina dove sono nate le carte da gioco, non conobbe questo passatempo che nel XVI secolo e il gioco non vi fu importato dai vicini cinesi, ma dalla lontana Europa. Chi fece conoscere questo passatempo ai giapponesi furono i marinai portoghesi che raggiunsero il Giappone poco dopo il 1540. Probabilmente fu la nave di san Francesco Saverio a portare le carte europee in Giappone nel 1549 1.
Le carte europee furono copiate dai giapponesi e diventarono subito molto popolari.
Il loro uso fu vietato per la prima volta nel 1597, un destino quello delle proibizioni che fatalmente sembra accompagnare l'introduzione delle carte in tutte le nazioni, come già accennato nei cenni storici riguardanti l'Europa.
Tutti i forestieri furono espulsi dal Giappone nel 1638 e nel 1648 furono proibiti tutti gli oggetti stranieri (namban) e le loro copie, incluse le carte da gioco.
Il divieto di fabbricarle non fece però sparire le carte. Infatti queste riapparvero poco dopo, come successe puntualmente dopo le ulteriori e numerose proibizioni che in Giappone colpirono il gioco, soprattutto a metà del XVII secolo e alla fine del XVIII. Evidentemente questi editti facevano sì che non si giocasse in pubblico, ma le carte continuavano a venire regolarmente usate al di fuori degli sguardi indiscreti, per riapparire non appena la proibizione perdeva i suoi effetti.
Nell'impero nipponico le leggi colpivano un tipo di mazzo e non il gioco delle carte, per cui, passati pochi anni in cui si giocava di nascosto, bastava ristamparlo con un diverso disegno o aggiungendo qualche figura perché il nuovo mazzo fosse del tutto legale.
Le prime carte portoghesi furono copiate in Giappone in modo molto fedele e sono note come carte Tenshō 天正かるた in quanto nacquero nel periodo in cui dominava questa dinastia (1573-1591) 2. Questo tipo di carte è sparito a seguito della proibizione del 1648 3 o di quella del 1702 secondo altri testi. Si conosce il disegno del mazzo in quanto presso il museo della città di Kobe ne sono conservate le matrici lignee, riutilizzate per costruire una scatola.
Nel 2003 un mazzo Tenshō è stato riproposto al pubblico, con disegni di Patricia Kirk 4, in edizione limitata per i collezionisti 5, basandosi su un mazzo del XVIII secolo.
Subito dopo la messa al bando dei mazzi Tenshō per poter aggirare la legge, nacquero mazzi a cinque e sei semi, rispettivamente l'Unsun Karuta, da 75 carte, e il Sunkun Karuta, da 97 carte.
Entrambi i mazzi scomparvero con le proibizioni dell'ultimo decennio del XVIII secolo volte a estirpare il gioco d'azzardo.
Terminata l'esposizione degli antichi mazzi giapponesi, passiamo a parlare di quelli più recenti, purtroppo anche loro in via di estinzione.
Le carte tradizionali giapponesi sono su cartoncino molto rigido, nei secoli passati furono fabbricate anche in legno, e hanno un formato di circa 55 x 35 millimetri, molto più piccolo rispetto alle nostre. Fino a una ventina d'anni fa avevano il retro rivoltinato, come le carte italiane del passato. Oggi le poche ancora stampate sono in plastica, con le stesse dimensioni e rigidità e la rivoltinatura è simulata dalla stampa.
Le carte attuali derivano come detto da antichi mazzi portoghesi, passando dagli scomparsi mazzi nipponici appena descritti. Alcune carte, dette Mekuri Fuda, presentano i quattro semi latini, mentre altre, dette Kabu Fuda, hanno un solo seme (denari o bastoni) ripetuto quattro volte. I fabbricanti, nei loro cataloghi, chiamano quasi sempre tutti questi mazzi Kabu Fuda, senza distinzione tra i due tipi.
Le Mekuri Fuda hanno 48 carte e la stessa composizione dei vecchi mazzi portoghesi, mentre le Kabu Fuda hanno i nove numerali e una sola figura nel mazzo da 40 carte, il più diffuso, e tutte le tre figure nel mazzo da 48.
In alcuni di questi mazzi sono presenti anche carte con la figura di un demonio, dette Shingo o Oni Fuda (carta diavolo o orco), anche se il nome specifico della figura è Kin Fuda 金札 (carta d'oro), come è scritto negli ideogrammi che a volte vi sono stampati (a sinistra).
Alcuni mazzi hanno anche carte bianche (a destra), o più raramente con il nome del fabbricante, dette Yurei, carte che vengono utilizzate in determinati giochi.
Probabilmente i mazzi Mekuri Fuda o Mekuri Karuta めくりかるた (letteralmente carte che si girano) hanno origine dalla proibizione del 1702 che colpì i mazzi Tenshō.
Le matrici di questi mazzi vietati vennero riutilizzate e alcuni disegni sovrastampati, in maniera a volte molto pesante, in modo da rendere il mazzo diverso e poter continuare a giocare.
Un'ulteriore semplificazione dei disegni sopravvenne in seguito, per rendere la produzione dei mazzi più a buon mercato.
Gli Hou はう (bastoni) sono tinti in nero, invece le Isu いす (spade) hanno contorni sottili e sono di colore rosso.
Questi due semi nei numerali sono sempre incrociati, come negli antichi mazzi portoghesi.
In alcuni disegni, quando le pesanti sovrastampe lo consentono, si distinguono le else delle spade e il particolare disegno della parte terminale dei bastoni, tipica di alcuni mazzi a semi spagnoli come si può vedere dalla carta riprodotta a destra.
Il gioco che si fa con questo tipo di carte è abbastanza semplice. Ogni giocatore ha scoperte davanti a sé le carte di cui dispone; il tallone (le carte non distribuite) è posto sul tavolo, coperto. Quando è il suo turno abbina se possibile le sue carte con quelle degli avversari, ad esempio se ha un 3 e un avversario ha la stessa carta tra le sue, raccoglie le due carte e le mette tra le sue prese. Quando ha terminato tutti gli abbinamenti possibili, prende una carta dal tallone e il turno passa ad un altro giocatore.
Le Mekuri Karuta hanno due tipi diversi di coppe: in alcuni mazzi sono piatte e in altri tonde, un disegno ripreso da mazzi a semi portoghesi e italiani arcaici del XVI secolo 6 7.
Le Kabu Fuda o Kabu Karuta 株かるた (carte per il Kabu) si dividono in mazzi in cui tutte le carte sono del seme di denari e altri in cui sono di quello di bastoni. Il kabu è un gioco d'azzardo in cui i semi non hanno nessuna importanza: consiste nel raccogliere carte in modo che il loro totale si avvicini il più possibile a 9, 19 o 29. Nel gergo dei giocatori la carta con valore 9 è appunto chiamata kabu.
È simile all'indiano Naqsh o agli occidentali Vingt-et-un, Baccarat e Black Jack. La disaffezione dei giapponesi per questo passatempo ha fatto sì che la produzione di carte di questo tipo stia sparendo.
Queste carte sono nate probabilmente nella prima metà del XVIII secolo, poco dopo le Mekuri Fuda.
I mazzi possono essere da 40 o 48 carte, questi ultimi con tre figure. I mazzi da 40 carte hanno invece una sola figura che Silvia Mann e Andrea Pollett affermano essere un fante.
In alcuni mazzi però, come nelle riproduzioni a sinistra, le strisce in rosso ricordano le zampe di un cavallo. Dato il tipo di gioco per cui si usano queste carte, non ha nessuna importanza quale sia la figura.
La mezzaluna visibile in alcuni mazzi (a destra) è un ricordo, molto stilizzato, del dragone che appare nei vecchi mazzi portoghesi.
Il mazzo più diffuso è comunque l'Hana Fuda 花札, ma a questo si aggiungono altri mazzi della tradizione. Tra questi anche carte per giochi di abbinamento, uno svago diffuso da secoli in questa nazione.
Questi giochi hanno il loro antenato nel Kai-awase (貝合わせ o 買い合わせ o かいあわせ, ovvero abbinamento di conchiglie) diffuso dall'inizio del XII secolo. Si gioca con entrambe le valve di conchiglie bivalvi, quelle composte da due elementi come sono le cozze o le vongole.
Visto che solo le due parti della stessa conchiglia si possono congiungere perfettamente, il gioco consiste nel trovare le coppie in un mucchio di valve mescolate; chi ne scopre di più ha vinto.
A sinistra è riprodotta una coppia di valve dipinte, conservata nel Museo d'Arte Orientale di Ca' Pesaro a Venezia. I set per il gioco si vendono ancora oggi in Giappone.
Più tardi, verso il XV secolo, le valve cominciarono ad essere decorate con disegni; gli esemplari più rari sono quelli con figure umane. Un set da 180 conchiglie dipinte (360 valve) veniva tramandato di generazione in generazione e faceva solitamente parte della dote delle fanciulle ricche.
Quando i giapponesi conobbero le carte da gioco qualcuno ebbe l'idea di portare questo gioco su carta ed ebbero così origine i mazzi di carte da abbinamento, alcuni dei quali ancora oggi utilizzati. Tra questi, la tipologia più nota è l'Uta Karuta 歌がるた (carte delle poesie), termine generico per indicare tutte le carte con poemi.
In internet si trova un interessante studio di Franco Pratesi sui giochi e le carte da gioco giapponesi dal titolo "Giochi giapponesi di riflessione".
Molti mazzi giapponesi portano la scritta 金錢不用 che significa "Il denaro non ha alcun valore" per scoraggiare il gioco d'azzardo.
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Hanafuda, sito web Wikipedia it.wikipedia.org ↩︎
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Sylvia Mann & Virginia Wayland, The dragons of Portugal, pag. 44 ↩︎
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Roger Tilley, A history of playing cards, pag. 186 ↩︎
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Sito WOPC ↩︎
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IPCS Journal, 32-2, pag. 57 ↩︎
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Trevor Denning, Spanish playing cards, pag. 26-27 ↩︎
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Sylvia Mann, All cards on the table, n. 65 ↩︎
Tipologie
Tipo | Semi | Carte |
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Akahachi | mekuri (coppe piatte) | 50 |
Daiji | kabu (denari) | 42 |
Dôsai Karuta | 136 | |
Fukutoku | mekuri (coppe tonde) | 50 |
Hana Fuda | 48, 49 | |
Hen-Tsukuri Karuta | 125 | |
Hyakunin-isshu | 200 | |
Irinokichi | kabu (bastoni) | 49 |
Iroha Karuta | 96 | |
Kabufuda | kabu (bastoni) | 41, 42 |
Kinseizan | kabu (bastoni) | 49 |
Komaru | kabu (denari) | 42 |
Komatsu | mekuri (coppe piatte) | 48, 50 |
Kudoyama | kabu (denari) | 50 |
Kurofuda | mekuri (coppe tonde) | 49 |
Kurouma | mekuri (coppe tonde) | 50 |
Mah Jongg | 144, 148, 153 | |
Mefuda | kabu (denari) | 42 |
Mitsuohgi | mekuri (coppe tonde) | 49 |
Sakuragawa | mekuri (coppe tonde) | 49 |
Sokin Fukutoku | mekuri (coppe tonde) | 50 |
Sunkun Karuta | portoghesi + kuru + ya | 97 |
Tehonbiki | 48 | |
Unsun Karuta | portoghesi + kuru | 75 |
In corsivo le tipologie non più prodotte.
- Dizionario (click per visualizzare e nascondere)
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Italiano Indiano Carte da gioco Fuda (foglia o foglio di un libro) 札 o ふだ
o Karuta (portoghese, carta) かるた (in hiragana) o カルタ(in katakana) o 歌留多Cuori Koppu こっぷ 1 Quadri Oru おうる 1 o Ofuru Fiori Hou/Hau はう, Pau ぱう 1 o Hana (花 fiori) Picche Isu いす 1 Denari Oru おうる o Ofuru (portoghese Ouros) Coppe Koppu こっぷ (portoghese Copas) Spade Isu いす Bastoni Hou/Hau はう, Pau ぱう (portoghese Paus) o Hana 花 (fiori 2) Dragone Rohai ろばい o Mushi (verme) Fante Sôta そうた (come in portoghese) Re Kiri きり o Koshi こし (principe) 3 Cavallo Uma うま, Muma o Kaba かば (portoghese Cavalo) 1 Prendono il nome dai semi latini dei mazzi tradizionali giapponesi
2 Perché dai bastoni di alcuni mazzi (vedi Unsun karuta) fuoriescono fiori
3 Un tempo era Rei れい (come in portoghese)