Le carte dedicate ai giochi per i bambini sono diverse da quelle
per gli adulti. Ci sono sì quelle che imitano le carte “dei grandi”, stampate semplicemente in formato ridotto. A quelle è dedicata una monografia a parte. Ma ci sono anche quelle per i giochi più vari, diversi da quelli per adulti per le figure, le regole di gioco ecc. A tali mazzi sono dedicate queste monografie. La fantasia dei bambini è sbrigliata, sfrenata, scatenata. Non si fanno condizionare se non conoscono il mazzo che stanno usando, se non ha gli stessi disegni di quello che già conoscono … non si preoccupano e si divertono lo stesso. Per questo motivo
i disegnatori di questi mazzi e gli ideatori di questi giochi
possono lasciar libera la loro fantasia, con risultati
sorprendenti. La “fantasia al potere” può essere il motto dei mazzi per bambini. Godiamoci i lori disegni. Le carte
espressamente dedicate ai giochi dei bambini appaiono solo verso
la metà del 17° secolo. I mazzi per gli
altri bambini arrivarono molto più tardi, sembra verso la fine
del 19° secolo. I giochi per bambini più diffusi sono quelli da - Quartetto con la variante Famiglie, in cui si devono completare gruppi di 4 o 6 carte - Uomo Nero, in cui perde chi rimane con una determinata carta alla fine del gioco - Snap, un gioco di presa tipico dei paesi britannici e tedeschi Poi ci sono altri
giochi inventati per divertire i bambini: quelli per giocare a
Memory, a domino, a "levarsi in camicia" o le carte con
disegnate parti di figure da ricomporre. Un
problema dei mazzi di carte per i giochi dei bambini è che,
essendo carte che gli studiosi di carte da gioco raramente
prendono in considerazione, è difficile trovare notizie sul
fabbricante, data di stampa ecc. A parte i mazzi invenduti o dimenticati in fondo a qualche cassetto, quelli usati sono spesso incompleti, rovinati, mancanti delle confezioni e di alcune carte. I bambini non hanno riguardo per i loro giochi; ci giocano e se manca un pezzo di carta o la scatola è rovinata ... pazienza. A volte i mazzi sono veramente conciati male, ma io non ho il coraggio di abbandonarli e perciò ora sono nella mia collezione e pubblicati qui. |